lunedì 31 gennaio 2011

La prima rivoluzione solare

L'Idaho National Laboratory in collaborazione con altri istituti sta studiando il modo per sfruttare l'energia solare anche di notte. Il progetto è solo in fase embrionale e, come di solito succede nella ricerca, i vari pezzi sono sviluppati da diversi enti e università a seconda delle competenze. La cosa importante è che quando sarà completato sancirà l'inizio della prima rivoluzione solare!!

La novità è che si sfrutterà il sole anche quando non c'è.. com'è possibile?
Partiamo dall'inizio: dal sole non ci arriva solo luce (spettro del visibile), ma tra l'altro anche radiazione che a contatto col suolo diventa calore (soprattutto raggi infrarossi). I normali pannelli fotovoltaici assorbono solo la parte visibile della radiazione emessa dal sole, mentre questa nuova tecnologia sfrutterebbe tutta la radiazione che scalda la terra.
Il calore immagazzinato dal suolo durante il giorno, viene ri-emesso e diffuso dalle nuvole durante la notte.
Questo comporta delle limitazioni, infatti non essendoci nuvole nei deserti, questi pannelli sarebbero inutili nel Sahara!
Per poter raccogliere questa energia, si stanno sviluppando delle nano-antenne di materiale conduttivo con un'efficienza teorica di oltre l'80%, che, una volta ingegnerizzati i pannelli, diventerebbe del 46%, in ogni caso più del doppio rispetto a quella degli attuali pannelli fotovoltaici (attorno al 20%). Due fondamentali vantaggi sono rappresentati dal bassissimo costo di realizzazione delle antenne, e dal fatto che si possono 'stampare' su innumerevoli supporti, tra cui sottili fogli di plastica. Questo renderebbe inoltre estremamente versatili i nuovi pannelli, in quanto adattabili a superfici non necessariamente piane.
Questa tecnologia potrebbe funzionare autonomamente o insieme ai pannelli tradizionali, aumentando notevolmente la resa del sistema.
Il basso costo di realizzazione permetterebbe di portare l'energia elettrica in quei posti dove ancora non c'è, come nel terzo mondo o in luoghi estremamente remoti.

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